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Giornata Mondiale dell’Ambiente: i musei più green

CHE COS’È UN MUSEO GREEN?

Per la Giornata Mondiale dell’Ambiente vogliamo introdurre il tema dei musei più green. Ma cosa sono?

Possiamo definire museo “green”, un museo che incorpora concetti di sostenibilità nelle sue operazioni, programmazione e strutture.
Alcuni di essi risiedono in un edificio caratterizzato da un’architettura e tecnologia sostenibili e molto spesso si impegnano ad aumentare la consapevolezza del pubblico sulla crisi climatica, sulla terra e i suoi limiti e di come le azioni invidivuali e collettive la influenzano.

Come riportato da Iberdrola: “I musei sostenibili del 21 ° secolo sono efficienti dal punto di vista energetico, gestiti in modo sostenibile e sensibilizzano l’opinione pubblica sulle questioni ambientali.”
Come istituzioni investite di fiducia da parte del pubblico, i musei possono usare la loro posizione per creare una cultura della sostenibilità.

Noi crediamo, insieme ad altri studiosi e professionisti, che l’attenzione alla sostenibilità sia un modo per i musei di essere rilevanti nel 21° secolo.

I MUSEI ECOSOSTENIBILI NEL MONDO

Abbiamo parlato in passato di musei e scelte consapevoli, ma per la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020 abbiamo deciso di fare una lista con alcuni dei musei che si impegnano attraverso le loro azioni per promuovere un futuro ecosostenibile.

 

Museo del Prado (Spagna)

Australian Museum  (Australia)

The Horniman Museum&Gardens (Inghilterra)

Museum of Tomorrow in Rio de Janeiro (Brasile)

Ocean Museum in Biarritz (Francia)

Panama Biomuseum (Panama)

Field Museum in Chicago (Stati Uniti)

Jockey Club Museum of Climate Change di Hong Kong (Cina)

Tate (Inghilterra)

 

Per quanto riguarda il panorama nazionale non possiamo non citare il lavoro svolto da:

Museo delle Scienze (MuSe) di Trento

Explora – il Museo dei Bambini di Roma

MART di Rovereto

 

Nella nostra lista inoltre includiamo i musei che hanno ricevuto una Special Commendation for Sustainability dalla giuria di European Museum of the Year Award. Introdotto per la prima volta nel 2015, il premio viene assegnato a un museo che ha dimostrato un alto impegno nello sviluppo di iniziative legate alle attitudini ecologiche, riducendo l’impatto ambientale e riflettendo la diversità della sua società, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità. Il premio é sponsorizzato da MEYVAERT.

  • World Nature Forum, Svizzera (2019)
    Il World Nature Forum affronta una delle questioni più importanti per l’umanità nel 21 ° secolo: l’impatto dei cambiamenti climatici. Attraverso le sue eccellenti mostre, progetti scientifici e programmi educativi, rivela come i cambiamenti climatici stanno influenzando il ghiacciaio Jungfrau-Aletsch, una fonte d’acqua per l’agricoltura, non solo per la regione delle Alpi svizzere ma per gran parte dell’Europa.
  • Vapriikki Museum Centre, Tampere, Finlandia (2018)
    Fornisce un modello per i musei di tutto il mondo: oltre a servire le sue comunità locali questo museo è stato premiato per il suo concetto unico di creare un’istituzione culturale socialmente responsabile, razionale, economicamente sostenibile, professionale, unita dal principio del lavoro collaborativo.
  • Visitor Centre of the Swiss Ornithological Institute Sempach, Svizzera (2017)
    Il centro ha ricevuto l’Encomio speciale della giuria per la sostenibilità del il suo approccio innovativo relativo alla sensibilizzazione del pubblico sulle specie in pericolo e per la creazione di un edificio e un ambiente altamente sostenibili sia per gli uccelli che per i visitatori.
  • Museum of Bibracte, Mont Beuvray, Francia (2016)
    Il museo, incentrato sulla civiltà celtica, è impegnato nella sostenibilità ambientale e sociale promuovendo la gestione intelligente del sito naturale, preservando i paesaggi, dando la priorità alle attrezzature a bassa energia e sviluppando progetti per l’impiego a lungo termine in alcuni tipi di lavoro, con un programma di attività rivolte alla comunità locale.
  • The Finnish Nature Centre Haltia, Haltia, Finlandia (2015)
    Il Centro è stato riconosciuto per il suo lavoro di educazione ambientale, attraverso il quale incoraggia i giovani a uscire nella natura e ad impegnarsi in attività eco-compatibili. Inoltre l’edificio di Haltia è stato elogiato per la sua eco-efficienza e la sua partnership ben progettata tra uomo e natura.

Cliccando qui potete anche trovare la lista dei musei certificati LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).

SOSTENIBILITÀ E CSR

Una ricerca Accenture ha rivelato che i consumatori, di tutte le generazioni, si preoccupano di ciò che le compagnie dicono e di come agiscono. La stessa ricerca afferma che più di sei giovani consumatori su dieci considerano attentamente i valori etici e l’autenticità di un’azienda prima di acquistare i loro prodotti. Per questo, la cultura della sostenibilità comincia a farsi strada, ancora prima che nelle istituzioni culturali, nelle aziende rientrando nelle strategie di Corporate Social Responsibility (CSR). Attivare una brand reputation consapevole e attenta alle tematiche ambientali può essere la chiave per agire anche a livello aziendale su una tematica delicata ma necessaria per il futuro delle prossime generazioni.

 

Una perfetta simbiosi di pratiche attente all’ambiente legate a un museo d’impresa la si trova nel Museo Salvatore Ferragamo, “il primo museo aziendale Green d’Italia”.

In questi giorni abbiamo fatto domanda per diventare membri del Climate Heritage Network. Chi ci segue da tempo sa che quello della sostenibilità é un tema a cui teniamo molto e oggi rinnoviamo il nostro impegno nel voler contribuire alla lotta al cambiamento climatico lavorando sulle potenzialità dell’ambito culturale.

 

“Museums hold in one body the diverse physical and intellectual resources, abilities, creativity, freedom, and authority to foster the changes the world needs most.”

Sarah Sutton

Musei e scelte consapevoli

Si parla spesso del visitor journey all’interno di un museo. Tuttavia, spesso vengono trascurate le ragioni che catturano il visitatore – a monte e a valle dell’esperienza museale, e i motivi reali che fanno nascere il desiderio, se non il bisogno, di andare a visitare un museo e l’impatto che questo può avere sulla vita dei visitatori a lungo termine.

Ma se tramite appositi strumenti conoscitivi e strategici si possono prevedere i bisogni del pubblico – attivando per esempio la mole di big data disponibili –  e cercare di soddisfarli, la museologia tuttavia fa fatica a comprendere cosa davvero rimane al visitatore alla fine di una visita. Non parliamo di condivisioni social, recensioni, passaparola ma come il museo e il suo contenuto ci trasformano individualmente, influenzano le nostre decisioni quotidiane e il nostro stile di vita.

Se infatti il museo è un luogo in cui trovare ispirazione e arricchirsi con nuovi pensieri e prospettive, non si può escludere che abbia anche il potere di renderci, per esempio, dei cittadini consapevoli.

Sono molti i musei oggi che lavorano per la promozione della sostenibilità ambientale. E ve ne sono alcuni che riescono effettivamente a smuovere qualcosa.

Quest’estate The Horniman Museum&Gardens di Londra con il suo pop up display “Beat plastic pollution” ha ispirato i più giovani ad agire concretamente contro l’inquinamento delle acque.

Il museo ha introdotto più di 150 oggetti di plastica all’interno del proprio acquario e sostituito le meduse con borse di plastica. Un’azione che non è passata inosservata agli occhi dei bambini. Il sito del museo riporta la storia di un bambino di 5 anni che, dopo la visita, ha creato un opuscolo sull’argomento, portandolo a scuola e discutendo del tema in classe. Qui potete trovare la notizia completa.

Una comunicazione efficace e un messaggio dal forte impatto possono interagire con le decisioni che prendiamo e i principi che regolano la nostra quotidianità.

Un’istituzione rispettata e investita di fiducia da parte del pubblico come quella museale può anche agire in prima persona per dare l’esempio. Sempre nel Regno Unito i musei diventano punti di protesta per differenti manifestazioni come il Pride e il recente Global Climate Strike dello scorso 20 Settembre. Recentemente, il Natural History Museum londinese ha dichiarato di prendere parte alla campagna OneLessBottle, la quale ha come obiettivo quello di eliminare la plastica monouso nella capitale inglese.

Tutto ciò é dovuto anche alla spinta che la Museum Association ha dato negli ultimi anni verso una presa di coscienza dei musei nella promozione dei diritti umani e civili e che è sfociata in manifestazioni di attivismo sociale. La campagna “Museum Change Lives”, diventata missione e manifesto della MA, é un chiaro esempio della direzione intrapresa.

La rivoluzione, dunque, può partire anche dai musei, promotori di consapevolezza e potenziali protagonisti della lotta al cambiamento climatico. Con questo fine é nato Museums For Future, un movimento globale di operatori museali e professionisti del patrimonio culturale nato per supportare il movimento #FridaysForFuture. Sul loro sito é possibile trovare idee su come i musei possono agire sul clima.

Le istituzioni culturali devono rendere conto del fatto che per loro natura “si esprimono per presa di parola o per scelta di sottrazione, per i pieni che sagomano e per i vuoti che lasciano” (Cimoli 2018) influenzando valori e atteggiamenti.

soluzionimuseali-ims da sempre sostiene la campagna “Mi illumino di meno” e  L’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: crediamo che un futuro migliore sia possibile e che tutti possano, anche nel loro piccolo, fare la differenza.

Cascina Linterno: eredità europea di Petrarca

Da anni stiamo con CSA Petrarca, che ha recentemente vinto il bando per la gestione di Cascina Linterno. L’associazione ha fra i suoi scopi la valorizzazione della memoria storica del luogo e contribuire alla divulgazione su Francesco Petrarca: la cascina è infatti l’unica rimasta delle abitazioni milanesi in cui Petrarca risiedette durante il periodo trascorso presso i Visconti.

“Casa Petrarca” e il suo territorio, con le sue marcite e i fontanili riescono ancora oggi a restituire agli occhi di chi le visita le atmosfere in cui si muoveva il poeta. Ricordare il soggiorno di Petrarca a Milano, dove restò per buona parte di un decennio (1353-1361) è importante per restituire al territorio la dimensione concreta e locale della figura.
Ma anche perché, per la sua storia e le sue produzioni, l’eredità di Francesco Petrarca ha una portata ben più ampia.
Seguire le tracce di Petrarca porta lontano perché fa riflettere su una figura che più di tante altre ha una dimensione aperta e superiore a quella regionale o nazionale: questo non solo perché Milano fu solamente una tappa nei continui viaggi del poeta “nato in esilio”, ma perché la sua produzione culturale influenzò tutto il continente nel momento in cui per la prima volta cominciava a nascere un’identità culturale europea comune.
In un momento in cui l’Italia svolge un ruolo di guida nel campo della cultura e delle arti, Petrarca fu indubbiamente la figura letteraria chiave. E il suo muoversi, senza radicamento, di corte in corte ha un significato non solo pratico, ma anche simbolico, che ci ricorda il valore culturale unificante del viaggio. I viaggi di Petrarca si accompagnano infatti alla ricerca di una base culturale comune per l’Europa, alla riscoperta degli antichi e alla loro riattualizzazione nello sforzo di trovare dei valori universali in un contesto politico segnato dalla violenza e dal conflitto. Il poeta che più di tutti mise al centro l’individuo fu anche quello che nella complessità e ambivalenza del mondo interiore trovò anche un linguaggio che fosse condivisibile da tutti gli uomini: saper riconoscere di provare le stesse emozioni diventa così la base su cui poter costruire una vera convivenza.
La comunanza di esperienza è quindi la chiave per la fondazione della comunità. Questo messaggio fu bene accolto dai diretti successori di Petrarca, dalla comunità culturale che si andò a creare a partire dall’eredità che lasciò (insieme a Dante e Boccaccio) a tutta l’Europa. In un momento di guerre e trasformazioni sovranazionali era forte il desiderio di costruire rapporti: di creare una comunità che fosse internazionale ma che parlasse una lingua comune, che si riconoscesse negli stessi valori e che in questi, e non nei conflitti fra i popoli, sapesse costruire la propria identità.
La cultura europea che si ispirò a Petrarca fu una cultura che ricercava il confronto, e che seppe riconoscere nel dialogo la vera conoscenza.
Cercando una connessione fra gli antichi e moderni Petrarca pose le basi per il primo movimento di unificazione culturale europea. E creando un linguaggio della soggettività diete vita ad una lingua della comunità.

La portata di Petrarca e l’eredità che ha lasciato alla cultura europea si trova veramente quando si apre lo sguardo, e si riconoscono in questa cultura le sue dimensioni di socialità, di apertura e di confronto.

Un nuovo modo di pensare…fare un museo

admin-ajaxUn museo o una mostra non sono fatte solo di oggetti ma anche di persone. Persone che hanno creato gli oggetti, che li studiano, che li ricercano, che li conservano; persone che mettono in mostra gli oggetti, che visitano le sale in cui sono esposti e che apprendono.

Fare un museo significa avere a che fare con le persone, imparare a comprendere i loro desideri, i loro bisogni e le loro aspirazioni…

Fare un museo significa ascoltare: prima di tutto ascoltare gli oggetti e lo spazio in cui esporli per capire i loro molteplici significati.

Fare un museo significa parlare: con i direttori, i curatori, con i conservatori, con gli amministratori, gli architetti, i designer, i grafici, i tecnici… con la popolazione e le comunità.

Fare un museo significa raccontare le storie che dopo tutto l’ascolto possono essere aggiunte alla storia degli oggetti.

Un nuovo modo di pensare… la nostra filosofia

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Oggi, 29 gennaio 2016, lanciamo il nostro nuovo sito in cui presentiamo i nuovi ambiti di intervento e i servizi di soluzionimuseali-ims. La nostra filosofia, invece, rimane coerente con quella nata quasi 12 anni fa: visione globale e approccio integrato che contraddistinguono il nostro modo di pensare e di realizzare i progetti dei nostri clienti. Tutto ciò che facciamo mira a promuovere la cultura perché noi crediamo che sia alla base di ogni attività che la società intraprende: attività economiche, politiche o sociali. Il nostro intento è di aiutare a diffondere il più possibile la cultura e di arricchirla, farla germogliare in nuove creazioni, nuovi stimoli, nuove contaminazioni. In questa rubrica, “un nuovo modo di pensare…” seduti in una vecchia e comoda poltrona, immersi in un mare di libri, attraverso le nuove tecnologie e i canali della sharing economy, vi racconteremo il nostro metodo e il nostro punto di vista per condividere con voi progetti innovativi, nuovi obiettivi e visioni di comunità partecipative.