Lo spazio che ha ospitato la prima iniziativa è il nostro studio professionale in cui le attività quotidiane si mescolano e si confrontano con l’opera esposta e con i molteplici mestieri collegati alla promozione dell’arte.
Abbiamo voluto così lanciare un nuovo concetto di spazio privato aperto agli appassionati del contemporaneo: varcata la porta, il visitatore troverà non solo l’opera finita, ma il contesto professionale che ha portato alla sua realizzazione.
Per la prima edizione abbiamo scelto di promuovere l’installazione Dialoghi di Fumo, di Giulio Calegari, Pier Paolo Ceccarini e Franco Cesare Zanetti, appartenenti al collettivo NucleoX, collettivo di artisti e ricercatori di differenti età e esperienze: docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera affiancati in una poliedrica sperimentazione volta a fondere differenti personalità in un continuo percorso di scambio e dialogo.
LE INSTALLAZIONI
DIALOGHI DI FUMO
di Giulio Calegari, Pier Paolo Ceccarini e Franco Cesare Zanetti, appartenenti al collettivo NucleoX
L’intervento artistico, in esposizione dal 15 al 21 ottobre 2016 presso la nostra sede di via Trebbia 33 a Milano, rappresenta un interessante ricerca che mira ad unire diverse esperienze e tecniche espressive per esplorare un linguaggio sincretico attraverso opere nelle quali convivono, in un tutt’uno, pittura tradizionale, tecnologia contemporanea e momenti perforativi. In questo lavoro, un grande fumo, dipinto ad olio su tela, prende vita grazie all’impiego di nuove tecnologie.
L’installazione ha una sorta di inizio temporale a seguito dell’accensione, dal vivo, di un fuoco con acciarino e pietra focaia, quasi che il gesto più antico dell’uomo si volesse coniugare con la tecnologia contemporanea. L’opera è stata realizzata e presentata per la prima volta in occasione di Stazione Creativa, presso lo Spazio MIL, al Carroponte di Sesto San Giovanni, dal 9 aprile al 12 maggio 2016. Questa iniziativa accompagnava la mostra “STUDIO AZZURRO. Immagini sensibili” presso il Palazzo Reale, a Milano.
Va dunque letta nell’ambito di questa sua prima esposizione, in uno spazio dove il tema dominante era il lavoro: che si svolgeva nella tradizione della meccanica pesante, attraversando tempi storici legati allo sviluppo industriale italiano segnati anche da momenti di produzione al servizio dell’industria bellica. Anche un discorso nel sociale dunque, un approccio dove “l’arte si fa politica”
In quest’opera il fumo vaga sulla tela lasciando intravvedere, appena percepire, alcune immagini che riconducono al luogo industriale per il quale era stato concepito: spazi roventi di ferri forgiati, grandi ganci di gru e ponteggi, operai tra nubi di vapori e poi altri fumi, dove si intravvedono bossoli di bombe e ogive. E la chimica, con i suoi colori che tingono sovente lo spazio della ricerca al servizio della produzione.