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The Best in Heritage 2019

La 18esima edizione dell’evento The Best in Heritage si é svolta a Dubrovnik dal 25 al 27 Settembre 2019 e ha riunito un’ampia portata di professionisti da tutte le parti del mondo.

The Best in Heritage é una conferenza unica che presenta i migliori progetti legati al patrimonio culturale a livello globale.

L’eccellenza é anche legata al riconoscimento di un “Project of influence”, ovvero un progetto in grado di apportare un cambiamento e avanzare la pratica professionale.

Il riconoscimento “Project of Influence 2019” é stato assegnato a LAMO Centre, da Ladakh, India  – presentato da Monisha Ahmed. Al secondo posto troviamo sia il Detroit Historical Society, dagli Stati Uniti – presentato da Tracy Smith Irwin and Marlowe Stoudamire, e sia lo State Museum of History of GULAG, da Mosca – presentato da Anna Stadinchuk.

Per “IMAGINES Project of Influence”, riconoscimento per progetti multimediali e legati alle nuove tecnologie, la giuria collettiva ha scelto #Romanovs100 & #1917LIVE – presentato da Ivor Crotty di RT. Al seguito troviamo Songlines: Tracking the Seven Sisters Interactive Project del National Museum of Australia – presentato da Sarah Ozolins; e al terzo posto troviamo #ArchiveLottery project – presentato da Adam Corsini del Museum of London .

Entrambi i premi sono simbolo di eccellenza e professionalità. I due “Projects of Influence” vincitori saranno invitati a prendere parte all’appuntamento biennale Exponatec a Colonia e alla MPT-Expo (Chinese Association’s Museum Fair).

L’evento a Dubrovnik é solo una breve versione della conferenza che continua e circola sul web durante tutto l’anno in un archivio di presentazioni delle edizioni passate, accessibili gratuitamente qui http://presentations.thebestinheritage.com/

Seppur piccola, la conferenza rimane unica per il suo raggio globale e la sua abilità di indirizzarsi all’intero settore. Vengono coinvolti infatti archivi, biblioteche, istituzioni virtuali, progetti digitali etc.
La connessione che si crea tra diversi enti e individui professionali fa sì che The Best in Heritage diventi una piattaforma e un’esperienza in grado di ispirare.

Nella prossima newsletter approfondiremo l’argomento raccontandovi di più sull’edizione di quest’anno!

I video delle presentazioni saranno resi disponibili periodicamente al seguente canale Youtube:
https://www.youtube.com/user/TheBestInHeritage


Consigli di Lettura – Settembre

ICOM e la proposta di una nuova definizione di museo

Non si può far passare Settembre senza fare una veloce considerazione sulla Conferenza Generale dell’ICOM che si è svolta a Kyoto all’inizio del mese.
Come tanti sapranno, uno spazio particolare era stato destinato alla votazione della nuova definizione di museo su cui una Commissione apposita aveva lavorato per quasi un anno, raccogliendo suggerimenti e proposte attraverso una piattaforma aperta a tutti i soci ICOM.

A prescindere che in un anno sono state raccolte 250 proposte di definizioni, alcune delle quali espressione di lavori collettivi che i vari Comitati Nazionali o gruppi di lavoro avevano precedentemente sintetizzato, la versione finale proposta per sostituire la definizione attuale non ha accontentato nessuno, richiamandosi a ideali e valori generici, attribuibili a qualsiasi attività che si possa definire culturale, scarsamente caratterizzanti l’identità del museo contemporaneo.

Ma proprio qui si pone la questione. Noi consideriamo i musei organismi viventi, alcuni dormienti, altri moribondi, ma tuttavia organismi con una vita nel presente, la cui identità è un misto fra ciò che ogni singolo museo propone e ciò che viene percepito dai suoi visitatori. É possibile dare una definizione universale a questo fenomeno?
Soprattutto, la molteplicità di tipologie di musei, delle loro collezioni e delle loro attività nei campi della ricerca, della educazione e della socialità, permette di formulare una definizione univoca a cui tutti i musei del mondo dovrebbero attenersi?
Un’altra variabile che rende difficoltoso promuovere una definizione univoca e universale riguarda gli ambienti in cui i vari musei nel mondo si trovano ad operare, le situazioni politiche e culturali da cui sono nati, le condizioni economiche da cui dipendono. Ambienti, non paesaggi, che incidono pesantemente sulla vita, e sulla identità di un museo.

I modelli sono importanti per stimolare emulazione, miglioramento, anche una sorta di competitività creativa, ma forse ICOM potrebbe supportare i musei a trovare una propria definizione più che a fornirne una, che rischia di divenire vincolante: troppo spesso, nelle missioni dei musei italiani – e
non solo – viene riportata più o meno pedissequamente l’attuale definizione di museo a prescindere dalla propria identità e contesto.

Auguriamoci quindi che il tempo che è stato concesso per trovare una più condivisa sintesi, sia anche un periodo di riflessione di ogni museo su cos’è e cosa vuole essere.

Nel frattempo, noi di soluzionimuseali-ims abbiamo raccolto alcune definizioni:

E voi, cosa ne pensate?

Musei e scelte consapevoli

Si parla spesso del visitor journey all’interno di un museo. Tuttavia, spesso vengono trascurate le ragioni che catturano il visitatore – a monte e a valle dell’esperienza museale, e i motivi reali che fanno nascere il desiderio, se non il bisogno, di andare a visitare un museo e l’impatto che questo può avere sulla vita dei visitatori a lungo termine.

Ma se tramite appositi strumenti conoscitivi e strategici si possono prevedere i bisogni del pubblico – attivando per esempio la mole di big data disponibili –  e cercare di soddisfarli, la museologia tuttavia fa fatica a comprendere cosa davvero rimane al visitatore alla fine di una visita. Non parliamo di condivisioni social, recensioni, passaparola ma come il museo e il suo contenuto ci trasformano individualmente, influenzano le nostre decisioni quotidiane e il nostro stile di vita.

Se infatti il museo è un luogo in cui trovare ispirazione e arricchirsi con nuovi pensieri e prospettive, non si può escludere che abbia anche il potere di renderci, per esempio, dei cittadini consapevoli.

Sono molti i musei oggi che lavorano per la promozione della sostenibilità ambientale. E ve ne sono alcuni che riescono effettivamente a smuovere qualcosa.

Quest’estate The Horniman Museum&Gardens di Londra con il suo pop up display “Beat plastic pollution” ha ispirato i più giovani ad agire concretamente contro l’inquinamento delle acque.

Il museo ha introdotto più di 150 oggetti di plastica all’interno del proprio acquario e sostituito le meduse con borse di plastica. Un’azione che non è passata inosservata agli occhi dei bambini. Il sito del museo riporta la storia di un bambino di 5 anni che, dopo la visita, ha creato un opuscolo sull’argomento, portandolo a scuola e discutendo del tema in classe. Qui potete trovare la notizia completa.

Una comunicazione efficace e un messaggio dal forte impatto possono interagire con le decisioni che prendiamo e i principi che regolano la nostra quotidianità.

Un’istituzione rispettata e investita di fiducia da parte del pubblico come quella museale può anche agire in prima persona per dare l’esempio. Sempre nel Regno Unito i musei diventano punti di protesta per differenti manifestazioni come il Pride e il recente Global Climate Strike dello scorso 20 Settembre. Recentemente, il Natural History Museum londinese ha dichiarato di prendere parte alla campagna OneLessBottle, la quale ha come obiettivo quello di eliminare la plastica monouso nella capitale inglese.

Tutto ciò é dovuto anche alla spinta che la Museum Association ha dato negli ultimi anni verso una presa di coscienza dei musei nella promozione dei diritti umani e civili e che è sfociata in manifestazioni di attivismo sociale. La campagna “Museum Change Lives”, diventata missione e manifesto della MA, é un chiaro esempio della direzione intrapresa.

La rivoluzione, dunque, può partire anche dai musei, promotori di consapevolezza e potenziali protagonisti della lotta al cambiamento climatico. Con questo fine é nato Museums For Future, un movimento globale di operatori museali e professionisti del patrimonio culturale nato per supportare il movimento #FridaysForFuture. Sul loro sito é possibile trovare idee su come i musei possono agire sul clima.

Le istituzioni culturali devono rendere conto del fatto che per loro natura “si esprimono per presa di parola o per scelta di sottrazione, per i pieni che sagomano e per i vuoti che lasciano” (Cimoli 2018) influenzando valori e atteggiamenti.

soluzionimuseali-ims da sempre sostiene la campagna “Mi illumino di meno” e  L’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: crediamo che un futuro migliore sia possibile e che tutti possano, anche nel loro piccolo, fare la differenza.

Identity and Mission – Museology and Values. Art and Human Dignity in the 21st Century

Identity and Mission – Museology and Values. Art and Human Dignity in the 21st Century

Dal Louvre al The State Hermitage Museum, dai Musei Vaticani alla National Gallery di Londra, e ancora il Bode-Museum di Berlino, gli Uffizi, la Galleria dell’Accademia e la Pinacoteca di Brera.

Come sapete, lo scorso 28 e 29 Settembre a Firenze, i direttori e curatori di alcuni tra i più importanti musei del mondo si sono riuniti per il convegno “Museology and Values. Art and Human Dignity in the 21st century” organizzato dall’Opera di Santa Maria del Fiore, per raccontare le loro sfide e le loro soluzioni nella comunicazione dei significati di oggi.

Insieme, hanno sottoscritto un vero e proprio manifesto che, con piacere, vi riproponiamo qui di seguito:

 

 

Nuovo progetto – Villa Bernasconi

soluzionimuseali-ims sas sta lavorando ad un nuovo progetto di supporto museologico e brand identity, in collaborazione con il Comune di Cernobbio, in vista della nuova apertura di Villa Bernasconi, uno dei preziosi esempi di stile liberty in Italia e pormotore del progetto #Libertytutti

A breve tutte le novità!

 

Notizie da ricordare #3-2017

 

Notizie da ricordare #2-2016

 

Dal 3 al 9 Luglio, a Milano, si è svolta con grande successo la 24° Conferenza Generale dell’ICOM . Complimenti ad Alberto Garlandini, eletto Vice Presidente di International Council of Museums per il triennio 2016-2019.

Dalla proposta di M. Cristina Vannini componente del Board dell’ICOFOM – Comitato Internazionale della Museologia dell’ICOM, ICOM Italia ha pubblicato la traduzione dei Concetti chiave della museologia, a cura di M. C. Vannini e di Daniele Jalla. Potete scaricare qui la versione in pdf e partecipare alla discussione aperta nel gruppo Linkedin https://www.linkedin.com/groups/8555479

Dopo 20 anni torna la grande esposizione internazionale della Triennale di Milano, fino al 12 settembre. Non perdete le attività! 

 

Visiting the visitor – l’esperienza di visita museale: spunti per nuove conclusioni

9783837632897_216x1000“Visiting the visitors” è una pubblicazione curata da Ann Davis e da Kerstin Smeds. La pubblicazione raccoglie una serie di articoli presentati negli ultimi anni nei simposi di ICOFOM il Comitato Internazionale della Museologia del cui Board M. Cristina Vannini ha fatto parte dal 2013 al 2016.

Lo studio dei visitatori dei musei ha subito radicali trasformazioni e ognuno degli articoli pubblicati cerca di porre nuove domande, inquadrare il tema da nuovi punti di vista e proporre risposte non scontate per stimolare una ricerca creativa e incoraggiare nuove conclusioni.

Per richiedere il testo, in cui è presente un articolo di M. Cristina Vannini, seguite questo link: http://www.transcript-verlag.de/en!/978-3-8376-3289-7/visiting-the-visitor.

 

 

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